
Molti pensano a Erasmus+ solo come a un programma per andare a studiare all’università in un altro Paese. In realtà non è proprio così: oltre alle esperienze accademiche, Erasmus+ offre tante altre opportunità anche slegate dai contesti accademici e fra queste ci sono anche gli scambi giovanili, anche noti come “scambi di giovani” o youth exchange.
Ma cosa sono gli scambi giovanili?
Uno youth exchange è un progetto internazionale che offre a giovani di età compresa fra i 13 e i 30 anni l’opportunità di incontrarsi, condividere esperienze e apprendere attraverso attività pratiche e non formali. In questo contesto, non ci sono lezioni frontali: si impara dialogando fra pari, lavorando in gruppo attorno ai temi del progetto e sperimentando metodologie partecipative. Il tutto in un ambiente sicuro e stimolante, dove si sviluppano competenze sociali, relazionali e interculturali.
E sembrerà incredibile, ma è quasi del tutto gratuito: viaggio, vitto e alloggio sono coperti in larghissima parte dal programma Erasmus+, che si fonda su priorità chiare come la cittadinanza attiva, il dialogo interculturale, l’inclusione sociale e la crescita personale dei giovani attraverso l’educazione non formale.
Dalla Sardegna all’Europa
Come Zenit APS conoscevamo già bene queste opportunità, perché per anni abbiamo preso parte a queste esperienze da semplici partecipanti e alcuni di noi hanno anche collaborato anche con altre organizzazioni attive in vari progetti internazionali, in altre aree della nostra isola. Poi è arrivato il momento di fare un passo in più: diventare partner attivi nella mobilità internazionale e cambiare le vite dei giovani del nostro territorio.
E’ con questo spirito che lo scorso anno abbiamo avviato una collaborazione con l’associazione lettone Youth for Smile e quando ci è stato presentato il progetto Language of Peace abbiamo deciso subito di aderire come partner ufficiali di invio, curando la selezione e la preparazione dei giovani partecipanti sardi. Nel nostro caso, si trattava infatti di uno scambio giovanile rivolto a ragazzi e ragazze fra i 15 e i 18 anni ed è stato bello ricevere la notizia quando è stato approvato.

Ad agosto 2025 il nostro gruppo è partito per la Lettonia, destinazione centro giovani Klints a Kurmene, a pochi chilometri dal confine con la Lituania.
A guidarli, come group leader, c’era Edoardo Mascia, educatore ed esperto di educazione non formale:
“Quando ho conosciuto il tema del progetto, ho capito che sarebbe stata un’occasione unica. Per me significava portare con me anni di studio e di pratica sull’educazione non violenta, sulla comunicazione empatica e sul valore della comunità”.

Il team italiano che abbiamo scelto era composto da Alice Sarais (Iglesias), Martina Mallus (Selargius), Miranda Maio (Monserrato) e Chiara Lancellotti (Domusnovas). Nonostante si conoscessero solo online dalla fase preparatoria, è bastata un’ora di chiacchiere all’aeroporto di Elmas per rompere il ghiaccio:
“Dopo solo un’ora di conversazione sembrava ci conoscessimo da sempre”, racconta Edoardo.
Arrivati a Kurmene, i partecipanti sono stati accolti con calore da Laura e Lauris, organizzatori locali e anime del progetto. Ogni giornata iniziava con una canzone – Grace Kelly di Mika – che dava il via a laboratori, riflessioni di gruppo, giochi e attività creative, strumenti per superare barriere linguistiche e culturali.
Il progetto
“Language of peace” può essere descritto un laboratorio esperienziale che ha invitato i partecipanti a immergersi in diverse metodologie somatiche, per conoscere se stessi e apprendere l’arte della risoluzione dei conflitti. Le attività proposte, basate su mindfulness, teatro, storytelling e giochi, hanno permesso ai giovani di riconnettersi con se stessi, espandere le proprie conoscenze e creare spazi di espressione e crescita personale in un contesto interculturale.

All’interno delle attività del progetto, ogni gruppo nazionale ha anche curato personalmente una giornata tematica:
- i rumeni hanno parlato di conflitto e consapevolezza delle emozioni,
- gli ungheresi hanno scelto empatia e ascolto,
- le nostre ragazze italiane hanno proposto un laboratorio sulla comunicazione e sulla gestione dei conflitti,
- i turchi hanno lavorato sul passaggio dall’“io” al “noi”,
- i lettoni hanno chiuso con una simulazione democratica, inventando partiti e organizzando elezioni simboliche.
“È stato un po’ come la scuola socratica – riflette Edoardo – perché attraverso il dialogo e il confronto ognuno ha avuto la possibilità di scoprire qualcosa di sé e degli altri”.
Accanto ai laboratori non sono mancate le notti culturali, momenti in cui ogni Paese ha presentato tradizioni, piatti tipici, danze e giochi. In pochi giorni si è viaggiato idealmente in cinque nazioni diverse, senza muoversi dal centro giovani.
Associazione ospitante e comunità locali
Youth for Smile (in lettone Jaunatne Smaidam) è un’associazione di bambini e giovani fondata nel 2005, riconosciuta come organizzazione di utilità pubblica per il suo impegno nella crescita della società civile. Attiva in reti locali e internazionali – dall’Alliance of European Voluntary Service Organisations alla partnership delle organizzazioni giovanili di Bauska – si pone l’obiettivo di rafforzare il lavoro con i giovani, promuovere la cittadinanza attiva e sostenere la partecipazione civica.

Anche grazie al loro impegno, il centro giovani Klints è oggi un punto di riferimento per ragazzi e ragazze del territorio. Ed è lì che i nostri partecipanti hanno vissuto una settimana indimenticabile, arricchita anche dalla generosità del cuoco Aigars e della sua famiglia, che hanno reso speciale ogni giornata con i loro piatti.
Un’esperienza che lascia traccia
“Portiamo a casa non solo ricordi, ma legami, sorrisi e insegnamenti che restano con noi”, conclude Edoardo.

Per Zenit, Language of Peace non è stato solo un progetto, ma un primo passo concreto nella promozione della mobilità giovanile e della cittadinanza europea. Abbiamo visto come viaggiare significhi soprattutto incontrare, crescere e scoprire insieme il valore della diversità.

E non finisce qui: stiamo già lavorando a nuove opportunità per offrire ad altri giovani del nostro territorio, ma anche agli operatori giovanili, la possibilità di vivere esperienze come questa.
Nota a margine:
The project is implemented with the financing of the European Union. This publication reflects only the author’s views and opinions and not necessarily those of the European Union, the European Commission, or the National Agency (Agency for International Programs for Youth). They are not responsible for any use that may be made of the information contained therein.